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L’ABC DEL METAL DETECTOR

By LUCA BOGGIA

L’ABC DEL METAL DETECTOR

 

Quando ci si avvicina all’hobby del metal detecting, alcune domande e curiositá aleggiano nella nostra mente e spesso non trovano risposte adeguate nell’immediato…

Le case costruttrici possono vantare una schiera di utenti piú esperti, che tendono ad influenzare l’acquisto di un dato strumento, mostrando in rete recensioni basate sulla propria personale esperienza…

Nella fase iniziale, questo meccanismo non avvantaggia il neo-utente, ma anzi, lo confonde ulteriormente perché si associa il risultato altrui, al prodotto messo in mostra…

Nel momento in cui siamo pronti all’acquisto di un metal detector, le basi fondamentali da comprendere sono elencate in questo articolo e nel video correlato.

Le due tipologie predominanti di metal detector sul mercato sono:

ANALOGICO  e  DIGITALE.

Un metal detector analogico, é composto da una bobina di ricerca, detta anche “piastra”, un box comandi che contiene la circuiteria, un vano batterie, oltre ad uno speaker audio interno, ulteriori cablaggi saldati, oppure connettori per rendere intercambiabili le cuffie e le “piastre”.

Le regolazioni di soglia, volumi, bilanciamento, frequenza, sensibilitá ed eventuale discriminazione, sono affidate a delle manopole o potenziometri, dando modo di trovare la giusta impostazione per iniziare la ricerca.

Il tutto é tenuto assieme da un’asta regolabile con perni e clip metallici nella parte superiore dedicata al bracciolo e all’impugnatura, e plastici nell’area della piastra di ricerca.

L’asta ci permette di modellare la sua lunghezza in base alle nostre necessitá e comoditá fisiche.

Un metal detector digitale, si presenta in modo simile nelle sembianze, ma aggiunge una circuiteria spesso piú complessa, la presenza di un processore di elaborazione dei segnali e una diversa modalitá di comunicarne all’utente la relativa qualitá grazie anche all’ausilio di uno schermo.

Se con un detector analogico l’audio della soglia e i numeri fissi presenti attorno ai potenziometri sono pressoché l’unica informazione su cui basare l’impostazione dei controlli, su un detector digitale potremmo osservare a schermo delle scale graduate, numeri che indicano un minimo ed un massimo livello, menú multipli, set di preimpostazione modificabili e salvabili o standard, pulsanti di navigazione, oltre a pulsanti dedicati a specifiche funzionalitá ( ad esempio il “pinpoint”per centrare gli oggetti prima dello scavo ).

A tutto questo, si aggiunge la possibilitá eventuale di impostare toni audio personalizzati, scartare visivamente delle “fasce” di segnali meno interessanti rendendoli muti o ridotti in volume, come enfatizzarne altre di potenziali buoni targets…A vantaggio di una ricerca piú spedita e produttiva!

Lo schermo é quindi l’indizio piú  immediato a cui possiamo riferirci, nel riconoscere a colpo d’occhio uno strumento digitale.

Qual’é fra i due tipi, il miglior detector per iniziare?

A parte delle preferenze personali, senza ombra di dubbio, un detector digitale permette con un pó di allenamento di iniziare la ricerca qualche ora dopo averlo montato per la prima volta.

Pur essendo un detector analogico apparentemente semplice nella sua costruzione, in realtá, conoscerne il comportamento e comprendere il suono della soglia in modo da sfruttarlo al massimo delle sue potenzialitá, richiede un periodo di apprendimento maggiore, affidato inoltre al solo udito.

I metal detector digitali, oggi , tendono a somigliare sempre piú a dei telefoni cellulari, con impostazioni rapide che rispondono ad una necessitá specifica con il semplice tocco di un dito.

Spesso ci si ritrova fra le mani un nuovo cellulare e la lettura del manuale rimane una delle operazioni che si rimandano, proprio per quanto sia intuitivo impostarne le funzioni di base.

Stessa cosa accade ormai con i metal detector digitali moderni, capaci addirittura di autoimpostarsi dopo l’accensione e permetterci di iniziare in pochi secondi la ricerca.

Consiglio vivissimo che noi di MHE possiamo darvi, é certamente di dedicare il giusto tempo alla lettura del manuale di istruzioni a corredo dello strumento, sia esso analogico o digitale.

Ogni casa madre crea e introduce nei manuali, delle impostazioni rapide generalizzate, che in molti casi vanno bene per iniziare in meno tempo, salvo speciali necessitá del vostro ambiente e terreno di ricerca.

Ultimo dettaglio da conoscere per avere un’idea chiara del nostro acquisto, é conoscere la tipologia di detector verso cui puntiamo…

VLF o PULSE INDUCTION sono le principali tecnologie in uso nei metal detector moderni.

Senza troppo scendere in dettagli tecnici, mi limito a elencare pregi e difetti di entrambi, per rendere l’idea del loro utilizzo sul campo e inquadrare quale utente puó trarne vantaggio.

Very Low Frequencies  é la sigla con cui si descrive un detector che lavora con basse frequenze ed ha capacitá di discriminazione, ossia di poter vantare di scegliere lo scarto o lo scavo di alcuni metalli e la distinzione fra ferrosi e non ferrosi. Il funzionamento si basa su un’invio ed una ricezione bilanciata di corrente fra la bobina trasmittente e quella ricevente, che genera nel terreno al di sotto un campo magnetico.

Questo campo resta in un suo equilibrio fino a che non varia per interferenza, alla presenza di un oggetto sepolto.

Lo strumento fornisce quindi un responso sonoro di riscontro, basato sul campo magnetico “disturbato” dall’oggetto.

La profonditá di rilevazione é generalmente efficace nei primi 25Cm di terreno, se questo permette di adottare una sensibilitá di almeno 75% / 80% del valore massimo. Rari sono i casi in cui un segnale si presenta netto e pulito oltre i 30 Cm con oggetti di taglia modesta, salvo l’utilizzo di speciali piastre di ricerca dal diametro maggiorato e che comunque non sono utilizzabili su qualsiasi terreno…Oppure in presenza di oggetti di dimensioni generose ( come ad esempio le tanto odiate lattine di birra)…

Pulse Induction é la sigla con cui si descrive un detector che lavora con l’invio e la ricezione di impulsi elettromagnetici intermittenti a costante variabile o fissa, che sono successivamente campionati ed elaborati in base al parametro di “durata del picco”. Un basso ritardo di campionamento, permette di impostare la predisposizione dello strumento a emettere un segnale in risposta ad un minimo picco rilevato, mentre un ritardo di campionamento maggiore, mantiene la soglia quasi indisturbata nel caso di oggetti di taglia minore.

Questa spiegazione, tuttavia, é molto riduttiva e serve comunque, solo per comprendere quale scelta sia quasi obbligata in un primo momento…

Se un VLF rappresenta una manna dal cielo per chi comincia, grazie alla flessibilitá di utilizzo e al rifiuto del ferro, un Pulse induction puó fortemente scoraggiare un novello cercatore a causa della sua inabilitá nel distinguere il materiale ferroso…

Negli ultimi anni, qualche modello a induzione di impulsi é stato dotato di un doppio tono audio per permettere di distinguere una moneta da un anello d’oro, ma questo é un sistema grezzo e basilare e si basa ancora una volta su forma e conduttivitá, valori questi ultimi, che adottando il Ground balance come linea di confine per una divisione, sono tutt’altro che banali e semplici da intercettare correttamente per una selezione dei target da scavare o trascurare. A dirla tutta, il ground balance rappresenta un “vuoto” fra i segnali del detector e si utilizza per azzerare un’interferenza specifica del terreno.

Ció che ricade in quel vuoto, é perso…………Due volte………………

 In nessuna condizione é possibile determinare a priori se un oggetto é corroso, molto profondo, in posizione anomala, accompagnato da altro oggetto di differente lega, piú conduttivo oppure meno…

Questi sono casi abbastanza rari ma possibili e se esite uno strumento in grado di poter distinguere due oggetti adiacenti e separarne i segnali, quello strumento é ancora un VLF

A questo punto, perché mai preferire un Pulse Induction?

Fra i due, chi vince nella stabilitá di lavoro “potrebbe” essere un Pulse, se si pensa alla quasi nulla interferenza su terreni “davvero” mineralizzati.

C’é una forte confusione e in buona parte si abusa in questo settore del termine “mineralizzato”, specialmente perché troppo generico.

Esistono centinaia di minerali che possono interferire con un campo magnetico emesso dal metal detector e differenti reazioni che onestamente sono spesso imprevedibili sullo strumento se non fino al momento in cui ci si ritrovi in una zona “contaminata” da essi.

I concimi utilizzati in agricoltura per la cura dei campi , possono rappresentare una variazione importante del terreno e della reazione stessa del detector mentre lo si utilizza in queste aree.

Una forte presenza di ferrite o rocce laviche nel terreno di ricerca (incluse sabbie nere vulcaniche) giustificherebbe l’utilizzo di un pulse induction per via della minor interferenza subita, rispetto ad un VLF, che magari inizierebbe a produrre falso segnale, perdendo stabilitá e confondendoci con risposte audio fasulle, in assenza di oggetti concreti al di sotto e perfino riducendo la sensibilitá al minimo (operazione poco utile in molti casi)…

In questo contesto, un VLF risente del terreno a tal punto da non poterlo bilanciare e se anche il bilanciamento andasse a buon fine, metteremmo a tacere il detector su una fascia di segnali che potrebbe essere tutt’altro che inutile!

Spesso queste condizioni non si presentano soltanto nei paraggi di terre vulcaniche, ma in terreni la cui concentrazione di specifici minerali affini all’oro, sia in tale quantitá da disturbare la stabilitá del detector…

Notizia abbastanza scontata, la Nuova Zelanda e parecchi territori dell’Australia rendono l’utilizzo di un pulse induction obbligatorio..Dunque se non vivi nei pressi di un vulcano o di una spiaggia vulcanica, se non trovi tracce storiche documentate della presenza di oro nei pressi della tua zona di residenza, puoi farne a meno!

Una credenza piú o meno valida, giura che un pulse induction sia due volte piú capace in profonditá di rilevazione, ma questo dipende in buona parte dalla qualitá e dalla natura del terreno dove ti rechi.

Se il terreno é cattivo, puó darsi che sia una scelta forzata, ma solo perché un VLF non avrebbe possibilitá di funzionare correttamente!

Riguardo ai tempi di ricerca, la rapiditá nella selezione e valutazione dei segnali, viene completamente azzerata, in favore di circa 10 centimetri in piú…

Scegli un Pulse se hai tempo e pazienza…Oltre a due belle braccia per scavare!

I comandi fondamentali del metal detector:

Sensibilitá o Gain

Si tratta letteralmente di come il detector si appresta a rilevare il perimetro di terreno subito al di sotto della piastra di ricerca…Ma anche al di sopra!!!

Sarebbe utile comprendere che una piastra emette un campo magnetico che la circonda totalmente in entrambe le direzioni e non solo al di sotto..

Eccedere con la sensibilitá, ti aiuterá nel rendere percettibili alla piastra i seguenti oggetti: le borchie metalliche dei tuoi anfibi, la pala o il coltello da scavo, se ti piace come me tenerlo nel suo fodero accanto al polpaccio, il tuo cellulare che hai dimenticato di spegnere…Etc.

Restare a circa l’80% della sensibilitá, sará piú che sufficiente per una rilevazione efficace dei segnali.

Oltre questo livello, si pensa di guadagnare in profonditá, ma si ottiene un peggioramento della qualitá del segnale e della soglia….

Soglia o treshold

Questo comando, rappresenta davvero un punto fondamentale su cui si basano tutti gli altri controlli presenti sul detector.

Grazie al suono di soglia, possiamo comprendere il funzionamento del detector analogico (acceso o spento), impostare la risposta sonora rispetto a degli oggetti di differente taglia, riconoscere un oggetto discriminato per l’anomalia di segnale che rende “sporca” la soglia oppure totalmente nulla e trovare facilmente il punto di bilanciamento, qualora sia necessario utilizzare il ground balance.

La soglia deve avere un suono costante e stabile, perfino muovendo la piastra in velocitá da sinistra a destra, in alto e in basso.

In nessun caso deve presentare “variazioni” dettate dal nostro movimento…In caso la sensibilitá sia al 50% e si ascolti una variazione oscillando la piastra, probabilmente si é in presenza di un oggetto proprio al di sotto di noi che impostiamo il detector…Spostarsi di qualche metro aiuta a capire se si tratta di questo oppure se l’interferenza provenga dal terreno…

Su un detector digitale, il suono di soglia perde importanza e in alcuni modelli, si puó addirittura azzerare completamente in favore di un minore stress audio per le orecchie…Tuttavia la totale assenza di soglia, promuoverá i segnali piú accentuati, precludendo quelli meno potenti che non sovrastano il livello minimo…Soglia, appunto…

Inoltre, se su un detector analogico l’ascolto della soglia é fondamentale nel percepire un segnale debole con un aumento o un minimo cambiamento del suono, su un detector digitale, il segnale sostituisce completamente la soglia che si assenta per il tempo strettamente necessario al passaggio sotto la piastra e si manifesta anche con una combinazione di informazioni a schermo…

Bilanciamento del terreno o Ground Balance

Nell’eventualitá di un terreno fortemente variabile nella sua composizione, magari contaminato da minerali sufficienti a dare un responso conduttivo allo strumento, possiamo azzerare l’interferenza che assomiglia ad un segnale con l’utilizzo del ground balance.

Ascoltando la soglia su un detector analogico, ruoteremo la manopola del ground balance fino al punto in cui non si percepiscono variazioni nel suono. Questo deve accadere alzando e abbassando rapidamente la piastra di circa 30 centimentri dal terreno, senza farla toccare completamente, ma fermando il movimento appena sopra il suolo di un centimetro circa.

Raggiunto un suono di soglia identico a quello emesso col detector completamente immobile, siamo certi di aver bilanciato correttamente lo strumento.

Attenzione : l’interferenza nell’impostazione del metal detector, puó provenire da molteplici fonti fra cui apparecchiature elettroniche, altri metal detector che lavorano sulla stessa o simile frequenza, telefoni cellulari, linee elettriche interrate o sopraelevate con tralicci d’alta tensione, centrali elettriche etc…

Come regola generale, resta alla larga da qualunque cosa sia alimentata da una batteria o da una presa di corrente per effettuare con efficacia i tuoi test e le tue ricerche col metal detector..

Esistono speciali piastre anti interferenza con speciale isolamento extra, dedicate alla ricerca in aree con documentata o visibile interferenza elettromagnetica. Il loro acquisto é consigliabile nel caso in cui l’attivitá professionale o ricreativa ne giustifichi la spesa….

Discriminazione / All metal

Con i detector VLF si ha la possibilitá di eliminare una risposta audio dello strumento, al passaggio di materiale ferroso sotto la piastra di ricerca.

Salvo particolari esigenze di ricerca, specialmente in ambito ricreativo, si preferisce rendere muto lo strumento su questo tipo di metalli, solitamente privi di alcun valore, oltre che arrugginiti o peggio taglienti per natura.

Incrementando il valore di discriminazione oltre il minimo, si inizia a eliminare segnali provenienti da altri metalli, questa volta non ferrosi, a cominciare dall’alluminio, includendo sottili gioielli in oro, per poi scartare monete di piccola taglia e successivamente, nei pressi del livello massimo, prediligere solo segnali provenienti da materiali fortemente conduttivi come l’argento o grossi oggetti in piombo.

É bene ricordare che il segnale, resta un composto di piú fattori di valutazione da parte del metal detector e che la forma geometrica, come lo spessore e la composizione, creano sufficienti combinazioni per cui un segnale, non somigli molte volte ad un altro, pur trattandosi di oggetti apparentemente simili…Ció significa in breve, che il livello di sicurezza di discriminazione, non dovrebbe mai superare il 15/20% dell’intera corsa della manopola su uno strumento analogico oppure della scala di impostazione se trattasi di uno strumento digitale…Pena la probabilitá di ignorare segnali tutt’altro che insignificanti…

La modalitá all metal al contrario, ci lascia ascoltare l’intera “scala sonora” che descrive gli oggetti sepolti, per eventualmente valutare con piú efficacia lo stato dell’area di ricerca.

Sarebbe consigliabile iniziare a maneggiare il detector in questa modalitá, per almeno una settimana dopo il suo acquisto, facilitando il percorso di apprendimento con l’osservazione del comportamento dello strumento su tutti i metalli possibili, anche a casa,provando col detector poggiato ad un tavolo in plastica, lontani per quanto  possibile da elettrodomestici e antenne.

Una volta presa la giusta confidenza con lo strumento, sará poi possibile impostare cosa scartare e magari, su uno strumento digitale dedicare un tono personale ed un relativo volume a ció che non si intende scavare.

In questo modo, si ottiene un’associazione sonora e una memoria, che aiuta il cercatore ad una pre/selezione dei segnali senza nemmeno osservare lo schermo e una valutazione dello stato di eventuale contaminazione ferrosa dell’area, anche lasciando in all metal lo strumento…

Noise cancel o elimininazione delle interferenze “EMI”

Nel caso in cui, appena acceso il metal detector e tenendolo in pugno senza muoverlo, si percepisca immediatamente un’interferenza nella soglia oppure dei segnali a mó di “borbottio”, quasi certamente, lo strumento rileva un campo magnetico abbastanza pronunciato, che interferisce con la sua frequenza di lavoro.

Sia su un detector analogico che su uno digitale, abbiamo a disposizione la manopola Frequency oppure il pulsante Noise cancel che servono a cambiare di pochi Hertz la frequenza su cui la macchina opera.

Basta la pressione di questo pulsante per far partire in automatico un ciclo di “pulizia” dell’interferenza e appena terminata questa operazione, sará possibile ascoltare una soglia regolare oppure un detector muto che attende solo di essere utilizzato!

Si consiglia ad ogni modo di effettuare un noise cancel preventivo sulle macchine digitali, prima ancora di compiere qualunque altra impostazione e in ogni localitá.

La frequenza, gioca inoltre un ruolo di rilievo, nel momento in cui ci si appresta alla ricerca in aree come spiagge d’acqua salata, in immersione  totale o in battigia con la sola piastra sommersa.

Non bisogna sorprendersi dell’instabilitá del metal detector in ambiente marino, poiché non c’é un problema di bilanciamento, ma di saturazione d’acqua salata dello strato di sabbia che varia allontanandosi o avvicinandosi all’acqua.

Nei bacini chiusi come il Mar Mediterraneo o Adriatico, la concentrazione di particelle di sale per metro cubo é fra le piú alte al mondo, in alcuni casi fino a 41 PPM…

Ció significa che fatto salvo i bacini d’acqua dolce come laghi o fiumi, l’intero territorio marittimo italiano é uno dei terreni dove il “falso segnale” metterebbe facilmente in crisi un qualunque metal detector monofrequenza, sia esso entry level da hobbysta o costosissime macchine professionali !!!

Quel che conta é avere piú frequenze a disposizione e operare con quella che lascia il detector immune alla salinitá del posto!

A questo punto, sia in modalitá manuale che automatica, uno strumento multifrequenza ci offre un ventaglio di possibilitá di impostazione, oltre ad una stabilitá impensabile per altri modelli (anche su terra)…

La selezione di una frequenza di lavoro specifica, permette inoltre di concentrare la ricerca su un certo tipo di obiettivo, che risponde a delle caratteristiche affini a quella stessa frequenza…

Ad esempio, una bassa frequenza di 4 Khz, viene adottata con successo per profondi oggetti in argento di una certa taglia (cucchiai?)…

Una frequenza oltre i 40 Khz si adotterebbe per intercettare con successo una minuscola pepita d’oro di pochi grani (non grammi) in non piú di tre dita di profonditá…

Pulse delay o ritardo di campionamento

Presente sui metal detector ad induzione di impulsi, questo comando permette di selezionare la taglia degli oggetti verso cui il detector é piú orientato.

In realtá si compie un errore in partenza, se si lega alla sola dimensione dell’oggetto, l’utilizzo di questo comando.

Uno fra i piú i nobili metalli, se non il piú nobile in assoluto per valore e ricercatezza dopo il diamante (che é una gemma minerale e non un metallo) é l’oro…

Quando un oggetto in oro sepolto o una pepita di piccole dimensioni vengono “intercettati” nel campo magnetico presente nel suolo sotto il diametro della piastra, il limitato e debole riscontro che ritorna al metal detector sotto forma di interferenza e poi trasformato in segnale, somiglia per rendere l’idea, ad un eco sonoro e non ha mai lo stesso potere del segnale in ritorno da altri metalli…Anche se questi oggetti possono essere di dimensioni generose quanto una moneta.

Non esiste un metal detector che non percepisca oro, salvo frequenze anomale allo scopo, ma esistono orecchie che non possono udirne il debole suono che il detector puó riprodurre quando questo é al di sotto della piastra…

L’amplificazione di questo segnale, specie nella ricerca di oro nativo, é fondamentale.

Aumentando il ritardo di campionamento di pochi microsecondi (milionesimi di secondo), impostiamo il detector su un ritardo o una “eccezione” nel fornire un segnale proveniente da un segnale molto debole a rapido decadimento (“picco” e “caduta”).

Ció si traduce nell’evitare variazioni di soglia minime, potenzialmente causate dalla compattezza del terreno, dalla sua umiditá o dalla presenza di particelle metalliche come pallini da caccia, andando a precludere un potenziale segnale di un frammento d’oro…

Pensate dunque al bilanciamento del terreno come ad un’extrema ratio del pulse delay…

 

Volume

Ho lasciato per ultimo nel video, come in questo articolo, questo comando, in apparenza banale, ma incredibilmente fondamentale per la riuscita di ogni singola impostazione precedente.

Senza possibilitá di ascolto, utilizzerete il metal detector al minimo delle sue possibilitá.

Una cuffia di qualitá con adeguato isolamento acustico nei padiglioni, un volume accettabile e una soglia pulita da rumori esterni, fará di voi e del vostro strumento un tuttuno.

L’ascolto del segnale che sovrasta la soglia, é un momento per certi versi romantico e nostalgico, che coinvolge chiunque abbia iniziato con un detector analogico, che loda le doti di chi armeggia con un pulse da una vita e di chi a occhi chiusi, vede prima ancora di scavare…………….

Buone feste da Mhe Detector !!!

Luca Boggia

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