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Induzione, Vlf e…La terra di mezzo…

By LUCA

Come poter spiegare a chi non ha mai utilizzato il detector sbagliato, nel posto sbagliato, come orientarsi per un acquisto?
Come si fa a far andare tutti d’accordo, quando uno strumento esce in tiratura limitata e non puoi ancora metterci sopra le mani per un test?

Queste righe le scrivo per rinfrescare un concetto ancora offuscato per molti, ma che squisitamente, mi riporta ai primi anni di esperimenti e batoste.
Manca poco, é questione di giorni e un primo stock di un certo macchinario, varcherá i confini europei per fare capolino sugli scaffali dei fornitori italiani.
Non inserisco marchi, non discuto sulla data ufficiale, candidamente confido poco in un mulo da test e posso solo predire ció che negli anni ho assorbito a suon di errori.
Un “pulsato” é la gioia e il dolore di pochi eletti che con pazienza, lenti e costanti, respirano il suono della soglia, apposta che l’aria che hanno attorno.
A dividere i targets dalla piastra, resta sempre e comunque lo strato.
Questo strato per qualcuno é solo sabbia, magari umida, mentre per qualcun altro puó essere acqua salata e quel che resta sul fondale, come altri ancora, avranno terra e poca erba, ormai secca.
A prescindere, quello che ancora differenzia un vlf da un pulsato, é la capacitá di fregarsene del ferro.
Se parlassimo oggi di profonditá, sarei d’accordo nell’ammettere che una piastra da 11 pollici di un vlf, “sfonda” magari meno di una 11 di un pulsato, ma poi entrerebbe il discorso mono o doppia D, concentrica o ellittica?Su quali targets?
Stanchi? Io si, parecchio e pure accaldato oltre ogni limite…
Restiamo sul concetto che lo strato su cui camminate, comporta il 98% di quel che accade sin da quando lo strumento si accende…
Ora, se il cercatore 1 con un vlf e piastra da 11″, cammina sulla battigia e in mezz’ora tira su 10 targets non ferrosi, il cercatore 2 con un pulsato e piastra da 11″ nello stesso tempo ne tirerá su 15, fra ferrosi, non ferrosi e alluminio di ogni tipo, salvo “trucchetti”.
Il discorso é che nessuno ha afferrato DOVE…
Perché poco importa quale strumento si utilizza, quanto sfondi o quanto possa costarti, ma utilizzarlo con coscienza.
Ora, io personalmente attendo di poter utilizzare un delay sotto i 10uS in acqua di mare e un all metal puro senza bilanciamento…
I mari che bagnano l’Italia sono noti per una salinitá appena sopra la norma di bacini piú aperti.
Lo riscrivo e sottolineo, salinitá.
Ció significa che tolta la sabbia oppure la terra ( e giá qui mi sorgerebbe un dubbio), in acqua salata la storia é un’altra e la superpotenza di cui si parla, diventa instabilitá…
Resto uno di quei personaggi che fra l’interferenza, il drift e una soglia pacifica, preferisce quest’ultima a costo di sensibilitá al 50%…Dunque, non mi importa di quanto sull’asciutto un dato strumento possa sfondare, ma di quanto sommerso possa restare stabile…
La terra di mezzo, é un gioco di parole che ho messo volutamente nel titolo, perché fino a quando dovremo strozzare con ground balance e delay alto un pulsato, il popolo dei vlf con piastrone, sará comunque efficiente senza troppi capricci…E forse in metá tempo…
Se avró l’onore di essere smentito con in mano la prova del mio torto, avró il piacere di condividere con voi la lieta notizia!!!

Buona caccia e….Tenete al fresco la capoccia!!!
Luca

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